Inizia una nuova stagione per i campionati FiT ed anche per il nostro Magazine.
L’osservazione di Marco Ganu, la sua reprimenda nemmeno troppo velata, in calce al topic sul GP di Australia della Master League mi offre lo spunto e rende necessari alcuni chiarimenti, presupposto indispensabile per una stagione serena.
Sapete quanto impiego per scrivere ed assemblare il Magazine settimanale? Mediamente 2,5 giorni, uno dei quali è quasi sempre il sabato (la famiglia mi guarda male) e gli altri 1,5 variamente distribuiti tra il martedi ed il venerdi (il lavoro mi guarda male). E tutto questo perché compilo in anticipo l’analisi del circuito, l’amarcord, le classifiche comprensive di penalità ecc. del cui tempo, che si aggiunge ai 2,5 giorni, vi faccio omaggio.
Non c’è da stupirsi. Pensate soltanto a quanto tempo ci vuole per rivedere, analizzandole, due gare al 100% e due al 50%, senza saltare un solo giro, qualifiche ed interviste comprese.
C’è poi una circostanza ineluttabile. Tutto si basa sulla visione delle live.
Può accadere così che alcuni episodi sfuggano alla cronaca ed anche ai pur attenti occhi di chi sta al microfono ma dobbiamo accettarlo perché è una limitazione connaturata alla virtualità del nostro sport/passatempo/divertimento.
Se, per ciascun episodio sfuggito, dovessi, come rimproveratomi da Marco, andare ad indagare sull’accaduto o chiedere i punti di vista dei piloti, ecco che il Magazine richiederebbe ogni settimana una settimana di lavoro mio e talvolta anche di qualche collaboratore. Un tempo pieno non retribuito, diciamo così.
Talvolta però la sorte mi fa un favore e accade per caso (nella fattispecie perché sono andato a curiosare tra le dispute) che io mi renda conto che un episodio non è come lo ha visto, o non visto, la live.
In questo caso, a Magazine già pubblicato, avevo un’unica possibilità ed è quello che ho fatto.
Alle 14:56 di domenica, quindi ben prima che Marco scrivesse il suo post delle 9 di lunedi, gli ho inviato il seguente messaggio personale:
“Ciao Marco. Quanto leggerai sul Magazine riguardo la tua prestazione è dovuto al fatto che faccio le cronache sulla base della live. Solo dopo ho visto la tua clip con gli incidenti che ti hanno coinvolto. Me ne scuso”
Avete capito bene. Io, pur nel sacrificio del mio tempo libero (e non solo di quello) per il piacere di tutti, ci metto la faccia e mi scuso per una cosa della quale non mi sento, in tutta coscienza, alcuna responsabilità.
Ma quello che mi fa più male, forse vi sorprenderete, sta nella premessa di Marco, in quel “non so chi si occupa esattamente del magazine” che suona, se le parole hanno un senso, come l’apposizione di una graduatoria “sociale” perché, se ho voglia di interloquire con qualcuno di pari dignità, ammesso che non lo conosca, ho tutti i mezzi per documentarmi. Pensateci bene, lo facciamo nella vita di tutti i giorni.
Detto tutto questo e scusandomi per la lunghezza del post che, d’altra parte, è “di pancia” come è sempre stato mio costume (che sia un pregio od un difetto non si capirà mai), quel che penso è che, se c’è qualcuno più bravo o più attento o più veloce o anche solo che ha più tempo libero di me, si faccia pure avanti. Non avrò alcuna difficoltà a passare la mano.